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Fatto salvo il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”, testo che, alla parte quarta, contiene la disciplina generale e organica in materia di rifiuti, il decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151 "Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti" è stata la prima norma a dettare specifiche disposizioni finalizzate a ridurre l’impatto ambientale generato dalla presenza di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) e dalla gestione dei rifiuti da esse generati (RAEE).
Il decreto, in particolare, ha imposto il raggiungimento di un tasso medio di raccolta separata per i RAEE provenienti dai nuclei domestici pari ad almeno 4 kg entro il 31 dicembre 2008, ha definito ruoli, oneri e competenze dei diversi attori della filiera, ossia produttori, distributori, Comuni, consumatori, gestori di impianti di smaltimento e recupero, nonché ha regolato il sistema autorizzativo degli impianti, gli strumenti per il monitoraggio degli obiettivi di riciclaggio e recupero.
Il sistema di raccolta e recupero dei RAEE, introdotto dal D.lgs. 151/2005 e dai suoi decreti attuativi, ed entrato in vigore nel novembre 2007, attribuisce ai produttori e agli importatori di AEE l’onere di finanziare il sistema per il trattamento, il riciclo e lo smaltimento dei RAEE, imponendo loro di farsi carico di una quota di RAEE pari alla propria quota di mercato. Per sostenere tali oneri i produttori possono applicare un eco-contributo RAEE ai prodotti venduti.
La Direttiva Europea 2012/19/UE sui RAEE, entrata in vigore il 13 agosto 2012, ha sostituito le direttive precedenti ed è stata recepita dalla normativa nazionale con il decreto legislativo del 14 marzo 2014, n. 49 “Attuazione della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche” che sostituisce quasi interamente il D.lgs. 151/2005. Mantenendo saldi i principi di base della responsabilità condivisa del “ chi inquina paga”, il nuovo testo introduce importanti cambiamenti rispetto allo scenario attuale e fissa obiettivi di raccolta e riciclo ambiziosi. Tra le principali novità della normativa vi è il metodo di calcolo dei tassi di raccolta, non più basati sui chilogrammi di rifiuti per ogni abitante, ma come quantità di RAEE raccolti in rapporto alla media delle apparecchiature nuove immesse sul mercato nei tre anni precedenti. Questo comporta un innalzamento degli obiettivi di raccolta, fissati a 65 tonnellate di RAEE, per ogni 100 tonnellate di nuovi apparecchi elettronici immessi sul mercato, da raggiungere entro il 2019.
Tra le novità introdotte dal D.lgs. 49/2014 si segnalano inoltre:
- nuove esclusioni dall’ambito di applicazione del decreto;
- nuove definizioni;
- inclusione dei pannelli fotovoltaici tra le apparecchiature elettriche ed elettroniche soggette alla nuova disciplina sui RAEE;
- maggiore chiarezza sulla distinzione tra le categorie di RAEE domestici e professionali;
- individuazione di criteri di priorità nella gestione dei RAEE, in accordo con i criteri di priorità nella gestione dei rifiuti di cui al D.lgs. 152/2006, che deve privilegiare le operazioni di riutilizzo e preparazione per il riutilizzo.
Nell’ambito del sistema di raccolta e recupero dei RAEE i Comuni hanno il compito di gestire i centri di raccolta, gli orari di apertura e tutti i dettagli in merito ai conferimenti dei rifiuti, anche attraverso l’eventuale ritiro a domicilio. I Comuni possono poi fare riferimento ai Sistemi Collettivi, collegati ai produttori, per l’avvio dei RAEE al trattamento. I Sistemi Collettivi che gestiscono i RAEE provenienti dai nuclei domestici sono attualmente quattordici (ApiRAEE - Cobat RAEE - Consorzio RLG - Ecodom - Ecoelit - Ecoem - Ecolamp - Ecolight - Ecoped - EsageRAEE - ERP - PvCycle Italia - Remedia - Ridomus) e afferiscono obbligatoriamente al Centro di Coordinamento RAEE, un consorzio di natura privata che opera sotto la supervisione del Comitato di Vigilanza e Controllo. I Sistemi Collettivi si occupano di tutte le fasi successive alla raccolta attraverso un sistema integrato che prevede il ritiro presso i centri di raccolta, il trasporto alle aziende di trattamento accreditate, il trattamento secondo criteri ambientali e di sicurezza, il recupero e l’avvio a riciclo delle materie riciclabili e lo smaltimento delle parti residue.
Il conferimento dei RAEE da parte delle utenze domestiche può avvenire pertanto direttamente presso i centri di raccolta comunali, ove i RAEE sono raccolti separatamente sulla base di una suddivisione in cinque gruppi:
- R1: freddo e clima, apparecchi quali Frigoriferi, condizionatori, congelatori, ecc.;
- R2: grandi bianchi Lavatrici, quali asciugatrici, lavastoviglie, cappe, forni, ecc.;
- R3: televisori e monitor, quali televisori e schermi a tubo catodico, LCD o plasma, ecc.;
- R4: PED, CE, ITC, apparecchi illuminanti ed altro quali Computer e apparecchi informatici, telefoni, apparecchi di illuminazione, pannelli fotovoltaici, ecc.;
- R5: sorgenti luminose, quali lampadine a basso consumo, lampade e led, lampade a neon, lampade fluorescenti, ecc..
Sul sito web del Centro di Coordinamento RAEE ( www.cdcraee.it ) è riportato l ’elenco aggiornato dei centri di raccolta presenti sul territorio che presso i quali le utenze domestiche possono conferire le apparecchiature elettriche ed elettroniche di cui intendono disfarsi.
I RAEE sono inoltre conferibili al sistema di raccolta tramite due ulteriori modalità:
- Modalità 1 contro 1: consegnando gratuitamente il RAEE al punto vendita al momento dell'acquisto di un prodotto equivalente.
- Modalità 1 contro 0: consegnando gratuitamente il vecchio apparecchio anche senza effettuare un nuovo acquisto. Il servizio è obbligatorio presso i punti vendita di grandi dimensioni e per apparecchi di dimensioni inferiori a 25 cm, e in forma volontaria presso gli altri punti di vendita.
Dossier sulla gestione dei raee in Friuli Venezia Giulia anno 2011
Dossier
sulla gestione dei raee in Friuli Venezia Giulia anno 2012